la cena di Babette

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Chef a Domicilio

sabato 15 febbraio 2014

Vini... i bicchieri per gustarli al meglio


Il bicchiere giusto… Di rado ci si pone il problema, e invece possiamo apprezzare al meglio il vino che abbiamo davanti se lo serviamo nel calice più indicato.
 La principale funzione del bicchiere è quella di riequilibrare le sensazioni, sia olfattive che gustative.
Per un uso corretto il calice va afferrato “a pinza” sulla base, oppure direttamente sul gambo. La coppa non va assolutamente toccata con la mano perché altrimenti si potrebbe scaldare il contenuto, ed alterare in seguito l’esame olfattivo.
Il bicchiere più adatto alla degustazione del vino deve essere di vetro o meglio di cristallo, trasparente, sottile è preferibile che sia incolore e privo di scritte, proprio per poter apprezzare al meglio tutte le sfumature cromatiche che offre il vino.

Non sarà possibile entrare nello specifico perchè è talmente ampia la materia che sarebbe impossibile riassumere ogni tipologia di vino e quindi di bicchiere, ma questa semplificazione ci porta già ad un buon livello di apprezzamento del vino.

Flute
Per un prodotto da servire freddo, con una concentrazione di profumi in poca quantità, utilizza un bicchiere di forma affusolata come il Flute o la Flute. Così una bevanda con prevalenza sapida e acida come lo Champagne o lo Spumante secco (Brut), la convogliamo sulla punta della lingua e ne esaltiamo almeno inizialmente il minimo residuo zuccherino.La forma allungata e affusolata del Flute serve anche ad esaltare il movimento di risalita delle bollicine. 
Coppa Champagne
Lo spumante dolce come l’Asti o il Brachetto d’Acqui va bevuto nella classica Coppa Champagne, perché le sensazioni dolci le percepiamo prevalentemente sulla punta della lingua, ed essendo la coppa un bicchiere molto largo, quando introduciamo il vino nella bocca il viene distribuito immediatamente su tutta la lingua, al contrario il Flute ci farebbe percepire sulla punta della lingua le sensazioni dolci che potrebbero anche risultare stucchevoli. La Coppa Champagne si chiama così, perchè anche se oggi il è ormai un prodotto prevalentemente secco, fino al 1930  il 90% degli Champagne era invece dolce, fu agli inizi degli anni ‘60 per ragioni di gusto e quindi di mercato che la proporzione andò via via invertendosi fi no ad arrivare ad un totale favore per i prodotti brut (Secchi). Oggi in effetti è più comunemente chiamata «Coppa Moscato». Una leggenda narra che l’origne della coppa sia stato il calco del seno della marchesa de Pompadour, che era la favorita di Luigi XV.
Grand Cru o Bourgogne
Per un vino più maturo ed importante necessitiamo al contrario di un bicchiere Grand Cru , con un po’ più di pancia, in maniera che venga meglio ossigenato e sprigioni i profumi terziari.
Cru (Renano)
L'apertura dritta, che indirizza il vino nella parte posteriore e laterale della lingua, consente ai vini bianchi maturi di dare il meglio di se in bocca. Questo bicchiere presenta un corpo più pronunciato e un'apertura maggiore, in questo modo si potranno percepire meglio anche gli aromi complessi dei vini maturi.
 I bicchieri da vini liquorosi e da distillati devono essere preferibilmente piccoli, allungati e con l’imboccatura stretta, per una serie di ragioni: in primo luogo perché debbono contenere poco liquido da bere a piccoli sorsi, poi perché l’alcool non deve coprire i profumi eleganti e a questo provvede l’imboccatura stretta che convoglia
meglio i profumi verso il naso.

... sono sicura che avremo modo di approfondire l'argomento.

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