la cena di Babette

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Chef a Domicilio

giovedì 27 novembre 2014

Le eccellenze italiane - Caffarel il cioccolato piemontese

Scegliamo di sostenere le aziende italiane che puntano sulla qualità.
Ho provato questi tre tipi di abbinamenti.... ottimi, nonostante io non sia un'amante del cioccolato bianco, il connubio con i pistacchi salati lo bilancia. Il cioccolato al latte con le nocciole intere e la granella è favoloso, e ottimo anche il fondente con le nocciole intere e la granella. Provale, poi mi dirai!


                                  Caffarel offre la più pura e seducente espressione della tradizione piemontese del cioccolato.
Caffarel ha introdotto il cacao in Piemonte nel 1826 e, combinandolo con i migliori ingredienti del territorio, prima fra tutte la pregiata Nocciola Piemonte IGP, ha raggiunto una perfetta armonia di aromi e sapori. 
Da allora la ricerca della massima qualità è stata perseguita in tutte le sue creazioni, combinando l'artigianalità di alcune lavorazioni con l'uso delle più moderne tecnologie.
Oltre all'indiscussa qualità, la grande ricercatezza delle confezioni e la meticolosa cura di ogni dettaglio permettono oggi a Caffarel di essere presenti nelle migliori pasticcerie
e negozi dolciari in Italia e nel mondo.

Le Origini 1826
Il genio imprenditoriale di Pier Paul Caffarel e la sua passione
per il cioccolato lo spingono a trasformare una piccola conceria
ai margini del borgo della città di Torino in un laboratorio,
una fabbrica di cioccolato.

MATERIE PRIME

Per realizzare le sue esclusive creazioni Caffarel utilizza solamente materie prime ed ingredienti di assoluta qualità. Per l’ingrediente più importante, le fave di cacao, Caffarel sceglie soltanto il meglio
della produzione dei paesi centro-sudamericani e africani,
attraverso una selezione rigorosa.
Le prelibate nocciole, ingrediente principe della produzione Caffarel, sono della migliore qualità, le Nocciole Piemonte IGP; vengono poi utilizzati altri ingredienti di altissima qualità come i Pistacchi di Bronte e le Mandorle pugliesi. Le più qualificate aziende italiane, francesi e tedesche forniscono infine lo zucchero e il latte necessari alla produzione del miglior cioccolato.
Tutte le materie prime vengono sottoposte a severi controlli di laboratorio per verificarne la perfetta corrispondenza
alle specifiche qualitative pretese da Caffarel.

LA QUALITA'

La qualità dei prodotti Caffarel è frutto della tradizione secolare,
delle moderne tecnologie e dell’attenta selezione delle materie prime. Nel moderno stabilimento di Luserna San Giovanni, le materie
prime vengono lavorate e miscelate con passione e abilità artigianali: attraverso le fasi di tostatura, miscelazione, raffinazione e concaggio, gli ingredienti si trasformano in pasta di cacao pronta a essere modellata in eccellenti prodotti finiti. 
La verifica delle materie prime in ingresso e dei prodotti finiti avviene nei due moderni laboratori interni, dove il massimo della qualità nella lavorazione è garantito da personale altamente specializzato, che unisce la passione per il cioccolato a solide competenze tecniche.
Nel 1998, Caffarel ottiene la certificazione UNI ISO 9001/2000 e.

Io ho provato queste tre... SENZA GLUTINE
PREZZO € 3,50/4,00 circa (tavoletta Gr 150) 




domenica 23 novembre 2014

Zuppa di funghi


Arriva il freddo e con lui i primi piatti invernali...

Tempo di Preparazione: 50' 
5 persone

INGREDIENTI:

cipolla rossa qb
coste di sedano qb
carote qb
600 g di funghi 
1,5 l di brodo vegetale 
1 cucchiaio di farina "00"
5 fettine di pane casereccio raffermo
1 spicchio di aglio
olio EVO qb
sale qb
pepe qb
prezzemolo (facoltativo)

PROCEDIMENTO:

In un wok fai rosolare in olio extravergine d'oliva un trito fine di cipolla, sedano e carote ( puoi farlo con il tritatutto per fare prima), insieme ad uno spicchio d'aglio intero che leverai prima di mettere i funghi.
Spolvera il soffritto con un cucchiaio di farina e mescola.
Quando il soffritto sarà ben rosolato, unisci i funghi tagliati a pezzetti. 
Versa subito il brodo e porta a cottura a fuoco moderato.
Aggiusta di sale e aggiungi pepe qb.
Nel frattempo, fai tostare il pane in forno.
Servi la zuppa in monoporzioni: disponi la fetta di pane tostato in delle cocottine e versaci sopra la minestra bollente.
Servite immediatamente.
ATTREZZI: wok, coltello, tagliere, cucchiaio, tritatutto elettrico.

IMPIATTAMENTO: in cocottine e se vuoi puoi aggiungere dei quadratini di pane tostato  e il prezzemolo in superficie.

martedì 18 novembre 2014

Pleurotus ostreatus - o funghi pleus

Ecco di seguito uno dei miei funghi preferiti da servire come contorno, gustosi e facili da preparare.
Non si prestano a preparazioni a crudo data la tenacità delle sue "carni".



  • Nome scientifico: Pleurotus ostreatus.
  • Genere: Pleurotus 
  • Nomi comuni: Cerrena, Orecchione, Gelone, Recchia, Sbrise
  • Commestibilità: Buono
  • Etimologia: dal latino ostrea = ostrica, per la somiglianza del suo cappello al guscio di un'ostrica

  • Il Cappello, nello stadio iniziale di crescita, assume forma convessa. Successivamente assume forma di ostrica o di ventaglio. Da bruno violaceo a bruno rossiccio o grigio biancastro; il margine è involuto, liscio, ma a maturità tende ad appianarsi. La Cuticola è serica, ma diventa decisamente vischiosa con il tempo umido. Le Lamelle sono fitte, intercalate da lamellule, mediamente larghe e spesso ramificate; lungamente decorrenti sul gambo, di colore da biancastro a bianco-crema o grigiastre. Il Gambo, laterale od eccentrico, irregolarmente cilindrico, talvolta assai corto, assottigliato alla base, assume spesso un aspetto fusiforme, bianco o biancastro, ricoperto più o meno fittamente di pruinosità pelose, grigiastre o bruno-grigiastre. La Carne è molto compatta, soda, bianca. Odore di farina fresca. Il Sapore è gradevole.
    Fruttifica per tutto l'Inverno su legno morto, o anche vivo, di Quercia, Pioppo, Salice o Gelso. Lo si può trovare isolato o, più spesso, in gruppi che formano la tipica cascata con i cappelli a mensola. E' ottimo alla griglia, trifolato, in padella con un filo d'olio EVO e uno spicchio di aglio, panato e fritto, gratinato al forno. Necessita di cottura al fine di ammorbidire la tenacità delle sue carni. E' specie largamente coltivata e la si può trovare facilmente dai rivenditori di frutta e verdura. Ovviamente, il sapore di quello coltivato, non regge il confronto con quello selvatico.

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    Prezzo € 2,50 al Kg circa